Ogni Stato ha la propria legislazione e il proprio ordinamento.
Gli Stati tuttavia entrano in rapporto tra di loro in modo pacifico (scambio di merci ed altro) o in modo conflittuale (guerra o rappresaglie).
Questi rapporti sono regolati dal diritto internazionale, che si configura come l’insieme delle norme che regolano i rapporti tra gli Stati appartenenti alla Comunità internazionale.
In molti casi gli Stati, per meglio tutelare i loro interessi e favorire gli scambi e i rapporti con gli altri Stati, non fissano solo delle regole di comportamento, ma, avvalendosi di strumenti adatti, quali i trattati, istituiscono organismi internazionali, ai quali vengono affidati compiti specifici e assegnati mezzi finanziari, materiali e risorse umane opportuni.
Tra questi, i più significativi sono l’ONU, la NATO e il Consiglio d’Europa.
Il diritto internazionale, a differenza di quello interno a ciascuno Stato membro, esiste in quanto gli stessi soggetti obbligati lo vogliono e l’hanno voluto, senza alcuna imposizione esterna.
Si tratta di un ordinamento paritario ovvero in cui tutti i soggetti sono su uno stesso piano senza l’intervento autoritativo di un’autorità sovraordinata rispetto ad essi.